Il Fascino e il Mito dell’Italia alla Villa Reale di Monza

Fino al 6 settembre la Villa Reale di Monza ospita la mostra “Il Fascino e il Mito dell’Italia dal Cinquecento al Contemporaneo”. 

Un’esposizione che rievoca il fascino esercitato dal nostro Paese sui grandi artisti stranieri attraverso l’arte, il paesaggio e le tradizioni, mostrando inoltre il ruolo che ha ricoperto come “maestra d’arte” ispirando e influenzando gli stili e le tecniche dell’arte in Europa. 


Dal Seicento fino all’Ottocento l’Italia è stata la metà d’eccellenza per i viaggi degli aristocratici e degli uomini di cultura di tutta Europa e dal XIX secolo anche del Nuovo Mondo, attratti dai monumenti e dalle opere d’arte ma anche dagli splendidi paesaggi, dalla dolcezza del clima, dalle feste religiose e dalla incredibile varietà di tradizioni, oltre che dalla bellezza delle donne che evocavano le divinità classiche o le Madonne dipinte da grandi maestri come Raffaello.

Già dal 1520, anno della morte di Raffaelo, l’arte italiana cominciò ad essere presa a modello da diversi artisti stranieri. Questo gusto, codificato come “bello ideale” durerà nel corso dei secoli influenzando pittura, scultura, arti decorative e anche l’architettura.

Tra gli artisti influenzati dal “bello ideale” italiano sono esposti: Lucas Cranach, Rubens, Antoon Van Dyck, Claude Lorrain, Gerrit van Honthorst (Gherardo delle Notti), Valentin De Boulogne, Gaspar Van Wittel, Angelika Kauffmann, Anton Raphael Mengs, Joshua Reynolds, Ingres, Jean-Leon Gerome. 


Accanto a questi artisti, sono esposte le opere dei grandi artisti italiani: Correggio, Tiziano, Pompeo Batoni, Antonio Canova. 

L’Italia ha ricoperto questo ruolo ancora nel Novecento e anche nel nuovo millennio; molto forte era il mito di Michelangelo. 

A testimonianza di ciò, nella mostra sono esposte due splendide sculture di Henri Matisse e Auguste Rodin e due magnifiche tele di Picasso e Salvador Dalì. 

Il pellegrinaggio in Italia di alcuni artisti delle Avanguardie fu favorito da Ileana Sonnabend, famosa gallerista americana, innamorata dell’Italia. Non sorprende quindi che molti dei “suoi” artisti, come Gilbert & George e Robert Rauschenberg, venissero a trarre ispirazione qui, attratti dall’arte antica più che dai paesaggi. 

Yves Klein e Andy Warhol sono altri due celebri esempi di amanti dell’Italia. Tra i maestri della contemporaneità, estimatori del nostro Paese, si trovano in mostra le opere di Anselm Kiefer, William Kentridge, Marina Abramovic, Christo+Jeanne Claude, i fotografi della scuola di Düsserldorf, come Axel Hütte, Thomas Struth, Candida Höfer, o americani come Lawrence Beck e Victor Burgin. 

La mostra si avvale della collaborazione di circa settanta enti prestatori, pubblici e privati, di cui trenta quelli stranieri e quaranta quelli italiani, con un totale di circa 120 opere esposte.

L’esposizione è prodotta da Consorzio Villa Reale e Parco di Monza, Skira editore e Cultura Domani. 

@Stefania Cappelletti

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