Nerone. Duemila Anni di Calunnie. Giochi di Potere al Manzoni di Milano


Chi fu davvero Nerone? Il folle artista che curava più l'arte del governo, che ha "bruciato Roma, ucciso la madre, la moglie, il fratello", oppure un precursore dei suoi tempi, un rivoluzionario che sognava un libero stato abitato da un libero popolo?

 Questi gli interrogativi su cui si trova idealmente a riflettere lo spettatore, dinanzi a Nerone, duemila anni di calunnie, in scena al teatro Manzoni di Milano fino al 18 maggio 2015.


Attorno alla figura di Nerone, interpretata istrionicamente da Edoardo Silos Labini - produttore dello spettacolo insieme alla moglie Luna Berlusconi, la sceneggiatura di Angelo Crespi, ricostruisce i bagliori dell'impero, restituendo dimensione umana, ad un personaggio storico, tacciato di crimini terribili, come l'incendio di Roma per la costruzione della sua Domus Aurea e la prima persecuzione verso i cristiani. 

L'imperatore, cultore delle arti e del bello, si trovò incastrato nei giochi di potere della madre, Agrippina, che volle fare di quel suo unico figlio degno, l'imperatore di Roma.

Scenografia barocca, atmosfere rarefatte: il palcoscenico e la decadenza della corte imperiale, rappresentate in oro e damasco tra servitori ambigui, vecchi vogliosi, ballerine, prostitute, guitti e mimi... echi dal Caligola di Camus... vapori, veli e trasparenze per il potere e tutte le sue declinazioni.  

@Antonietta Usardi

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