Bagnati. Piss and Love. Quattro Chiacchiere con Tobia Rossi

Ultimo giorno a Milano al Teatro Libero, per Bagnati. Piss and Love.

Noi facciamo quattro chiacchiere con Tobia Rossi, autore della drammaturgia, per scoprire cosa si nasconde dietro questa divertente commedia, decisamente irriverente.

Bagnati al teatro Libero. L'espediente che da il via alla vicenda è uno "scandalo sessuale" mica da poco per il pensare comune. come è nata l'idea?

Bisogna dire che anzitutto sono molto interessato e affascinato da tutte le pratiche sessuali bizzarre e i feticismi vari. Il pissing mi sembrava particolarmente indicato per questa storia perché ha una natura giocosa, innocente, infantile quasi. Ma racchiude anche in qualche modo un'idea di dominazione, dove nel caso della commedia è il sancarlino a essere "dominato" - "umiliato" seppur per gioco - dallo straniero rumeno. Questo è divertente e imbarazzante percé sconvolge l'assetto di potere all'interno della famiglia protagonista della commedia.

Sul palcoscenico, i figli fanno una figura migliore dei genitori, mostrandosi più liberi e più pronti ad accettarsi degli adulti, anche se sono poco più che adolescenti. Credi che questa interpretazione fotografi la realtà attuale?

Lungi da me l'idea di dire "il mondo di oggi è questo" o altre sciocchezze del genere. Diciamo che nutro fiducia nella parte più pura di noi, non ancora corrotta e incontaminata, lontana dai pregiudizi e dalle etichette, e questa probabilmente sì, è incarnata dai tre giovani della storia. 
Ma non bisogna fare facilmente "buoni e cattivi": perché questa parte è presente anche nei personaggi adulti, magari un po' nascosta e anestetizzata, sepolta da ideologie e sovrastrutture, ma da qualche parte, quella scintilla libera e selvaggia c'è, è quello che fa il personaggio di Fiamma, ad esempio, tornare in connessione con quella parte di sè.

A teatro porti in scena spettacoli tuoi, come nel caso di Bagnati ( ma anche la mia massa muscolare magra e portami in un posto carino) o anche riadattamenti. Penso per esempio a La Favola della Buonanotte o recentemente al Midsummer night circus. Hai un differente approccio alla scrittura?

In effetti l'approccio è un po' diverso. "Portami", "La massa" e "Bagnati" sono progetti miei, nati da me, esito di un'osservazione su quanto stava accadendo dentro di me e attornoo a me. Altri lavori invece mi vengono commissionati, mi viene chiesto di entrare in contatto con altre storie, di attraversarle e farle mie. In quei casi l'obiettivo è: trovare sè stessi un'altra storia, è molto impegnativo perché magari i temi proposti non sono quelli su cui uno lavorerebbe, ma è anche stimolante perché questi progetti ti portano in luoghi di te magari inesplorati.




Tobia Rossi (Ovada,AL,1986) studia drammaturgia presso il Centro di Drammaturgia Performativa e Comunitaria del CRT di Milano e sceneggiatura alla Civica Scuola di Cinema di Milano. 
Si perfeziona con Giuseppe Manfridi, Caroline Jesters, Steve Waters e, presso la Biennale di Venezia, con Carlos Marquerie e Mark Ravenhill. Tra i suoi testi “Portami in un posto carino" (Finalista Premio Hystrio 2012), "Las Vegas" (Vincitore del Bando Urgenze 2013), “Assassine” (2014), “La mia massa muscolare magra” (Presentato a Tramedautore 2014) e “Bagnati” (2015). Scrive la drammaturgia dello spettacolo “La favola della buonanotte”, regia di Marceli Serli. Tra i suoi testi per il teatro musicale “Come Erika e Omar – è tutto uno show!” (2013), “Cappuccetto Rosso – la commedia musicale” (2014), “Midsummer Night Circus” (2015).
Nel 2012 ha vinto il Premio Subway Letteratura col racconto “Niente paura, hai solo chiuso gli occhi.
Tiene laboratori di teatro e scrittura presso enti pubblici e privati, scuole superiori e scuole di teatro e teatro musicale.

@Antonietta Usardi

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