Il Cinema Noir Francese al MIC

Dall’11 al 23 agosto il Mic, Museo Interattivo del Cinema, presenta una rassegna che offre un’ampia panoramica sul cinema noir francese. 

Genere nato e cresciuto a Hollywood, in Francia fin dagli anni Trenta ha trovato un'altra anima con cui esprimersi, pessimista e realista che racconta amori maledetti e miserie umane. 

Esponente di spicco di questo genere è il regista Henri – Georges Clouzot che mostra un mondo violento e colpevole, descritto con spietata lucidità e angoscia. 

Nel dopoguerra ad affrontare il genere noir fu Jacques Becker e i registi della Nouvelle Vague, tra cui Louis Malle e Jean – Luc Godard

Dieci i film proposti nella rassegna. 

Vite vendute” (1953) di Clouzot, ambientato in una zona desertica del Guatemala, quattro disperati vengono ingaggiati per far saltare un pozzo petrolifero che ha preso fuoco. La missione è pericolosissima, ma i quattro non hanno nulla da perdere. 

Il buco” (1960) di Becker, racconta il tentativo di fuga di cinque detenuti, dalla prigione in cui sono rinchiusi per reati comuni, attraverso lo scavo di una galleria. 

Legittima difesa” (1947) di Clouzot, mostra la gelosia di Maurice, marito di Jenny, sfortunata cantante di varietà, e il suo piano di uccidere il vecchio libertino dongiovanni che promette di aiutare la moglie nel fare carriera. 

Ascensore per il patibolo” (1958) di Malle, due amanti, Florence e Julien, decidono di uccidere il marito architettando un piano che sembra perfetto in cui ogni dettaglio deve far pensare ad un suicidio, ma quando Julien, dopo aver commesso il delitto, sta per uscire dal palazzo, l’ascensore su cui si trova si blocca cambiando il corso degli eventi. 

Il corvo” (1943) di Clouzot, ritratto impietoso dell’assonnata provincia francese, la vicenda si svolge nel paesino di Saint – Robin in cui diversi cittadini vengono assillati da lettere anonime firmate “Il corvo” che svela le loro ipocrisie e i loro torbidi segreti. 

A doppia mandata” (1959) di Claude Chabrol, narra il disfacimento di una famiglia dai radicati valori borghesi, i Marcoux, in seguito al tradimento del capofamiglia che prende come amante una giovane donna ospite dei vicini di casa, umiliando senza remore la moglie e gettando nella disperazione i figli molto attaccati alla madre. 

Grisbì” (1954) di Becker, due gangster, Max e Riton riescono a fare il grande colpo rapinando una banca, con un bottino di cinquanta milioni. Max, più avanti con gli anni, vorrebbe ritirarsi dalla vita attiva ma un loro rivale, scoperto il loro cospicuo bottino, assolda dei killer per eliminarli. 

I diabolici” (1954) di Clouzot, Michel ha sposato Christina, direttrice di un collegio per ragazzi, solo per interesse e la tradisce con Nicole, amica di Christina. Di fronte alla continue vessazioni a cui è sottoposta sia lei che l’amica, Nicole progetta un piano per uccidere l’uomo e liberarsi finalmente di lui. 

L’assassino abita al 21” (1942) di Clouzot, a Parigi un misterioso Monsieur Durand sta commettendo una lunga catena di omicidi. Sarà il commissario Wens a mettersi sulle tracce dell’assassino arrivando finalmente alla pensione delle Mimose al numero 21 di Avenue Junot a Montmartre, dove, tra una fauna variegata di inquilini, si nasconde anche l’omicida.

Fino all’ultimo respiro" (1960) di Godard, segue le vicende di Michel, giovane incapace di seguire le regole della società, che fugge in Italia braccato dalla polizia. La sua sorte si lega a quella di Patricia, giovane americana per la quale prova un affetto sincero. 

@Stefania Cappelletti

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