Gustosi Gioielli a Palazzo Morando

Fino all’8 dicembre Palazzo Morando ospita la mostra “Gioielli di gusto. Racconti fantastici tra ornamenti golosi”. 

Ben 200 pezzi d’autore tra gioielli, bijoux e accessori di moda per riflettere sul legame, serio e a volte surreale, tra cibo e ornamenti. 

Da sempre, grazie al suo significato di ricchezza, prosperità e promessa di lunga vita, il cibo è stato oggetto di rappresentazione nell’oreficeria, dalla Grecia antica alla Cina del XVIII secolo. 

La mostra è suddivisa in quattro sezioni che esplorano come il cibo abbia ispirato la creatività, la progettualità di gioiellieri e design italiani e internazionali. 

“Il gusto dei gioielli” è la sezione dedicata ai gioielli veri e all’alta gioielleria con splendidi ornamenti risalenti all’Ottocento della collezione De Marchi, esemplari Art Decò e degli anni ’30 e ’40 tra cui preziosissimi pezzi storici di Mauboussin. 

La seconda sezione “Il gusto della moda” espone i bijoux realizzati da Moschino, Ferré, Missoni, Marras, Krizia, ispirati da frutti, gelati, dolci, bacche, pasta e anche uova, dando vita ad esemplari ironici e divertenti. 

Pezzi unici o realizzati in piccolissime serie sono esposte nella sezione “Il gusto contemporary”, tra cui le creazioni di Veronica Guiduzzi, Angela Simone e Barbara Uderzo. 

L’ultima sezione “il gusto vintage” ospita una serie di bijoux appartenenti dal periodo che va dalla prima metà dell’Ottocento agli anni Novanta con pezzi di Trifari, Boucher e Sharra Pagano, fino alle collezioni storiche di Fendi, Ferré e Lagerfeld. 

La mostra, promossa dal Comune di Milano e prodotta dall’Associazione Memoria e Progetto, in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano e Scuola Professionale Galdus, è patrocinata da Associazione Orafa Lombarda e CIBJO The World Jewellery Confederation e inserita nel palinsesto di Expoincittà e nasce da un’ideazione di Mara Cappelletti, insegnante di storia del gioiello, con allestimenti di Alejandro Ruiz, curata da Maria Cannella, Mariateresa Chirico e Anty Pansera. 

@Stefania Cappelletti

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