Wilson e Baryshnikov raccontano Nijinsky

Dall’11 al 20 settembre sul palco del Teatro dell’Arte va in scena lo spettacolo “Letter to a man” del regista americano Robert Wilson, interpretato dal famoso ballerino e attore Mikhail Baryshnikov

Lo spettacolo prende l’avvio dai Diari di Vaslav Nijinsky, scritti nell’inverno del 1918 – 19, agli esordi della sua malattia mentale. 

Il ritratto straziante di un uomo, considerato il più grande ballerino e coreografo russo, osannato in tutta Europa, nella sua discesa verso la follia. 

Nijinsky descrive in maniera lucida il suo delirio, le diverse tinte, cupe e accese, della sua anima e il mondo che lo circondava, i Ballets Russes e i personaggi che lo circondavano, come il suo impresario e amante Sergej Diaghilev. 

A partire da queste pagine, crude e disperate, pervase già dall’inesorabile malattia mentale, Robert Wilson ha creato uno spettacolo carico di suoni inquietanti, con netti e freddi tagli di luce e videoproiezioni. 

Sul palco, unico interprete, Mikhail Baryshnikov, dà voce ai tormenti di Nijinsky, racconta il suo rapporto con l’arte, con Dio, con la famiglia e con la morale. 

Poche frasi, tratte dai Diari, ripetute in modo ossessivo e monotono descrivono la follia di questo genio fragile. 

Wilson e Baryshnikov non ripropongono in questo spettacolo le coreografie di Nijinsky, ma si concentrano sulla vita e sull’uomo che venne definito “l’ottava meraviglia del mondo”. 

@Stefania Cappelletti

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