L’Aprile di Fontanesi alle Gallerie Maspes

Fino al 16 aprile le Gallerie Maspes ospitano la mostra “L’Aprile di Fontanesi. La rivoluzione del paesaggio”, un’opera che segna un momento fondamentale nell’evoluzione del percorso artistico di Antonio Fontanesi e nella storia della pittura europea di paesaggio del XIX secolo. 

Fontanesi, pittore di temperamento romantico, nei suoi paesaggi, caratterizzati da notazioni intimiste e da atmosfere malinconiche, riuscì ad esprimere un’incredibile capacità evocativa, influenzata dal rapporto e dallo studio delle opere di Corot e dei Barbizonniers per un verso e da quelle di Constable e di Turner per l’altro. 

Si dedicò prevalentemente alla pittura di paesaggi, giocando su un equilibrato rapporto di luci e ombre, con colori ricchi e usati in piena libertà, chiaramente connesso con lo stile europeo dell’epoca ma che mantiene un carattere fortemente personale che esprime un intenso sentimento di “infinito” e di profonda poesia. 

La mostra ricostruisce accuratamente la genesi del capolavoro di Antonio Fontanesi: il dipinto è stato sottoposto ad un rigoroso lavoro di indagini diagnostiche condotte da Thierry Radelet e infine restaurato da Enrica Boschetti

Questo lungo lavoro ha permesso di portare di nuovo all’attenzione del pubblico i colori intensi e insieme delicati dell’opera, le pennellate materiche e di grande effetto, la composizione basata su una rigorosa articolazione degli elementi nello spazio. 

Un quadro che regala un’immagine di quieta natura, colma di luce che lascia percepire la sensazione di calore del sole e le vibrazioni dell’aria, attraverso le nubi che corrono lievi nel cielo, attraverso la vela dell’imbarcazione che si gonfia sul lago e si intuisce il muoversi delle fronde degli alberi e dei cespugli, persino dei fili d’erba in primo piano. 

Accanto a questa suggestiva opera, grazie alla collaborazione con la Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi di Piacenza, si trovano due taccuini di disegni inediti e le tele “Il lago di Lemano” e “Campagna nel Delfinato”. 

Ingresso libero. 

@Stefania Cappelletti

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