Louise Nevelson alla Fondazione Marconi

A 43 anni dalla prima esposizione a Milano, la Fondazione Marconi, via Tadino 15, fino al 22 luglio, ospita una mostra dedicata a Louise Nevelson, scultrice surrealista ucraina, naturalizzata statunitense. 

Era il maggio 1973 quando la Fondazione Marconi organizzò la prima mostra dedicata alla Nevelson dopo aver visto alcune sue opere in una mostra a Parigi. 

Il percorso espositivo presenta un nucleo di circa 80 opere che comprende sculture e collages del periodo che va dal 1955 agli anni Ottanta. 

Nei lavori di Louise Nevelson, che prima di dedicarsi completamente alla scultura fu assistente a New York di Diego Rivera e di Frida Khalo che la introdussero alla pittura murale, si intuiscono le influenze del cubismo picassiano, dell’arte nativa del Nord e Centro America. 

Caratteristiche peculiari dei suoi lavori sono la monumentalità, la monocromia e la dislocazione, mutuati dalla pittura murale; nelle sue sculture astratte gli oggetti di recupero da lei utilizzati acquistano una nuova vita “spirituale”, diversa da quella iniziale, e venivano sottoposti a un rituale preparatorio per decontaminarli dal mondo esterno. 

Louise Nevelson si è impegnata nella ricerca di un linguaggio universale con l’intento di ricostruire il mondo smembrato in una nuova armonia, come si vede nel monumentale “Homage to the University”, una cerimonia scolpita in cui ogni elemento mantiene un dettaglio della sua vita precedente. 

Ingresso gratuito 

@Stefania Cappelletti

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