The Bolaño Project al Litta

Secondo spettacolo internazionale e seconda co-produzione targata Apache in questo 2016: dopo la Tunisia, tocca a uno dei gruppi più interessanti della nuova scena austriaca – che sarà a Milano grazie alla collaborazione con BRUT, centro viennese all’avanguardia nelle arti performative partner della terza stagione di Apache.

La novella 2666 dello scrittore cileno Roberto Bolaño (1953-2003) rappresenta il punto di partenza di questa performance. Il racconto parla della ricerca di uno scrittore scomparso nella stessa città del deserto messicano dove una serie di efferati omicidi di donne hanno scioccato e sconvolto il mondo.

Temi quali la violenza, la realtà e la finzione sono trasformati in un vero e proprio terreno di sperimentazione all’interno di The Bolaño project. Una sperimentazione condotta su diversi livelli: il duo notfoundyet inviterà infatti artisti provenienti da differenti discipline ad esplorare i cinque capitoli della storia.

Laia Fabre e Thomas Kasebacher hanno creato insieme la prima delle cinque parti: il progetto completo verrà presentato al pubblico nell’autunno del 2016.

Il lavoro di Thomas Kasebacher si muove tra performance, video, coreografia e arti visive. Ha lavorato con Kate McIntosh, Oleg Soulimenko, Matsune&Subal, Cuqui Jerez, Markus Schinwald, Sarah Vanhee, Forced Entertainment. Laia Fabre ha studiato alla BAU Art & Design University of Barcelona e videoart con Dorit Margreiter all’Accademia di Belle Arti di Vienna. 

Nel 2007 hanno fondato notfoundyet decidendo di lavorare sulle tematiche legate alla nozione di comunità nella società contemporanea.

Spettacolo in lingua inglese.

@Redazione

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