Mantegna e Carracci a Confronto alla Pinacoteca di Brera

Dal 16 giugno al 25 settembre, per la rassegna “Dialoghi tra i grandi”, alla Pinacoteca di Brera si confronta il “Cristo morto” di Mantegna con il “Cristo morto e strumenti della Passione” di Annibale Carracci e con il “Compianto sul Cristo morto” di Orazio Borgianni

Il “Cristo morto” di Mantegna è celebre per lo scorcio prospettico della figura del Cristo: disteso, in primo piano i piedi feriti dai chiodi della croce, spingono lo sguardo su fino al volto ancora sofferente, portando lo sguardo dello spettatore al centro del dramma. 

Un Cristo già pulito dal sangue e profumato con gli unguenti, con accanto i “dolenti”.

A distanza di un secolo Annibale Carracci realizza il suo “Cristo morto e strumenti della Passione”: nuovamente Cristo appare rappresentato steso sul sudario, con i piedi in primo piano, in un altro scorcio prospettico ardito, ma il corpo del Cristo del Carracci è abbandonato su un lato, risultando meno rigido rispetto all’opera mantegnesca. 

Nel quadro sono dipinti anche gli strumenti della Passione che sottolineano la brutalità e la violenza del martirio sopportato da Cristo, ancora sanguinante e solo, senza nessuno al suo cospetto. 

Orazio Borgianni, nel 1615, dipinge "Compianto sul Cristo morto": la scena in maniera più tragica, in un’atmosfera di estrema cupezza e postcaravaggesca. 

L’impianto prospettico è lo stesso, il Cristo è stato lavato e le ferite sono appena visibili, ma accanto ai piedi il richiamo alla crudeltà della croce è rappresentato da un chiodo. 

La scena è emotivamente coinvolgente con i dolenti che sfiorano e baciano Cristo. 

Il 16 giugno, per tutta la giornata, l’ingresso è gratuito. 

@Stefania Cappelletti

Commenti

Post più popolari