Micheal Cimino. Le Sue Visioni in Mostra al Mic

Fino al 7 settembre il Mic ospita una rassegna dedicata a Micheal Cimino, visionario regista attivo dagli anni Sessanta agli anni Novanta.

Cimino diede molto al cinema, cui si avvicinò sul principio degli anni Sessanta come autodidatta.
Il punto di partenza è la critica della società americana, della sua storia e delle sue radici, anche se per tutta la sua carriera dovette scontrarsi con l'ostilità del pubblico e degli Studios, che spesso finivano in perdita con le sue produzione.

Nel 1978 gira il suo film più ambizioso, Il cacciatore, uno dei primi film sulla guerra in Vietnam, che si aggiudicò, oltre a un grandissimo successo di pubblico e critica, anche cinque statuette fra cui Miglior Regia e Miglior Film.

Poi il declino. Dopo il flop del suo terzo film, che causò il fallimento della United Artist, Cimino venne considerato il “regista maledetto”, e gli Studios di Hollywood, di lui, non ne vollero più sapere. Cimino diresse comunque due adattamenti cinematografici, L’anno del dragone (1980), tratto da un romanzo di Robert Daley e interpretato da Mickey Rourke, e Il siciliano (1987) tratto dall’omonimo romanzo di Mario Puzo, con Christopher Lambert che però non ottenne il successo sperato ma anzi non fu quasi preso in considerazione.

Nel 1990 Cimino realizza il remake di un film del 1956 di William Wyler con protagonista il re del noir Humphrey Bogart, Ore disperate, dove nel cast compare ancora l’amico Rourke insieme a Anthony Hopkins. Neanche questo titolo riesce a riscuotere l’interesse sperato. Cimino approda così, nel 1996, al suo ultimo Verso il sole, road movie con protagonista un medico di successo e un giovane indiano malato terminale.

Sono in rassegna anche Una calibro 20 per lo specialista del 1974 e I cancelli del cielo del 1980, che segnò l’inizio della fine della carriera di Cimino, che da allora firma solo altri 4 titoli.



@Redazione

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